Aprire un bar: suggerimenti su come muoversi
Una volta c’era il bar dello sport, meta di accaniti giocatori dell’ormai “mitologica” schedina e piccola agorà di vivaci scambi di opinione sui risultati calcistici e sulla politica. Oggi i bar sono locali di intrattenimento e svago, luoghi dove oltre alla colazione si può consumare anche un pasto, grazie a un abbondante aperitivo; dove si viaggia tra i prodotti e i sapori di altre culture; si fanno mostre d’arte; si organizzano convegni e dibattiti; si presenta un libro o un disco; si ascolta della buona musica e si balla fino a notte inoltrata.
La scelta è abbastanza varia e la tipologia cambia sia a seconda dei servizi offerti alla clientela, sia in base ad altri fattori quali l’arredamento, la dislocazione stessa del locale, etc. È indispensabile, quindi, prima di tuffarsi in questo settore, fare un piano preventivo per definire il contesto in cui si va ad operare, il target di clienti che si vuole intercettare e, ovviamente, i costi da affrontare.
Le tipologie più diffuse
La prima scelta da fare è il tipo di bar che si vuole aprire. Vediamo quali sono le tipologie più diffuse:
- L’italian bar è il bar all’italiana per antonomasia che, insieme al servizio di caffetteria, ha i suoi punti di forza in una fornita stuzzicheria per ricchi aperitivi o in un banco pasticceria (o gelateria), all’insegna dell’italian food.
- L’american bar, di chiara derivazione “yankee”, si caratterizza per l’atmosfera elegante degli ambienti e per la quasi totale assenza di caffetteria: entrano qui gli amanti dei cocktail e di alcolici in generale, da sorseggiare su sgabelli alti, posti intorno a un bancone di grandi dimensioni e tradizionalmente di colore bianco, e con il sottofondo di musica dal vivo o trendy.
- Il lounge bar è una versione più fashion e raffinata dell’american, di cui offre gli stessi servizi distinguendosi per la presenza di piccoli divanetti (da cui deriva il nome che traduce l’italiano “salotto”) e per un sottofondo musicale più rilassante.
- Il wine bar, tipicamente italiano nell’ispirarsi alla tradizione delle antiche osterie, punta su una variegata degustazione di vini, abbinati a spuntini a base soprattutto di formaggi e salumi.
Aprire un bar: requisiti e burocrazia
Definiti sul piano giuridico come “esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande”, i bar devono rispettare determinate caratteristiche strutturali, mentre i loro gestori devono risultare in possesso di alcuni requisiti di legge.
Per quanto riguarda la struttura sono necessari: la destinazione d’uso commerciale; il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza, nonché dei parametri edilizi e urbanistici indicati nello specifico regolamento comunale.
Al gestore dell’attività sono richiesti diversi requisiti, tra cui: la maggiore età; essere diplomati presso una scuola alberghiera, oppure laureati in determinate discipline o aver frequentato un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle Regioni; avere superato l’esame di idoneità all’esercizio dell’attività di somministrazione alimenti e bevande o di vendita alimentari, presso la Camera di Commercio; avere una partita IVA come ditta individuale o come legale rappresentante di una società; una licenza specifica, rilasciata dall’Agenzia delle Dogane, in caso di vendita di alcolici; l’attestazione di registrazione sanitaria o aver presentato la Scia sanitaria per l’esercizio dell’attività di somministrazione all’ASL competente.
Consigli utili
- E’ bene mettersi in regola con i requisiti personali, le norme di sicurezza e le licenze richieste
- Ricordatevi di attivare una casella di posta elettronica certificata e di presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che costituisce titolo necessario per intraprendere l’esercizio dell’attività e consente di avviarla in tempi brevi
- Fate attenzione ad individuare il locale adatto e la zona più vantaggiosa, sarà un elemento determinante per il successo della vostra impresa
- Approntate un business plan per avere un quadro più esatto sull’entità dell’investimento iniziale e dei costi di gestione da affrontare. E’ meglio se vi fate aiutare in questo da un consulente professionista
- Non improvvisatevi barista così tanto per aprire un’attività! Cercate di formarvi, avendo prima un’esperienza come dipendente di un bar avviato
- Fate uno studio preventivo sul settore e sulla zona in cui andate ad operare, analizzando il giro d’affari di altri bar locali
Hai suggerimenti da dare per chi apre un nuovo bar? Hai vissuto in prima persona questa esperienza? Scrivi i tuoi consigli qui nei commenti!
Un tuo amico ha aperto un bar o un’altra attività? Qui trovi le frasi di augurio per un’inaugurazione.
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